La tecnica operativa

Come si applica il metodo AV?

L’Analisi del Valore (AV) è un metodo che comprende una rigorosa tecnica operativa che prevede fasi di attività interdisciplinari coordinate. L’AV consente di valutare e misurare l’utilità derivante dalla soddisfazione delle esigenze dell’utente/utiulizzatore di una qualsiasi entità: prodotto o servizio in rapporto ai costi globali, all’interno delle risorse che si può e si intende utilizzare per iul raggiungimento degli obiettivi prefissati, in qualsiasi situazione di luogo e di tempo. Per costo globale si intende la somma del costo di produzione e del costo di gestione nella vita utile ipotizzata. Il Gruppo AV (gAV), coordianto da un esperto AV, dovrà comprendere tutti gli esperti delle varie discipline in gioco, ma anche un non esperto, il provocatore, capace di suggerire e di richiedere chiarimenti ogniqualvolta ravvisi la necessità di farlo, in rappresentanza dell’utente e/o dell’utilizzatore dell’entità presa in considerazione.
L’AV consente di governare la complessità ed è stata ormai sperimentata in molti casi di studio, a qualsiasi scala e per problremi di diversa natura, dalla Scuola Pisana di Gestione e Analisi del Valore. Il parametro utilizzato per creare valore e per confrontare più soluzioni di uno stesso problema in termini di valore, nell’accezione di Lawrence D. Miles, è l’Indice di Valore (Iv). Esso si riferisce a una o più funzioni, ma anche all’insieme delle funzioni primarie esplicate da una qualsiasi entità. In particolare, di fronte ad una soluzione originaria, il gAV si esprime nella fase creativa con soluzioni alternative, ed in tal caso Iv consente di mettere all’attenzione del decisore tutte le proposte in ordine di priorità, rispetto al valore delle stesse, ovverosia del rapporto tra l’utilità (W=worth) che deriva al soggetto fruitore dal poter esplicare le funzioni, in un certo luogo e per tutto un periodo di tempo, ed il costo globale (C) che comporta poterle esplicare in dette circostanze, stando all’interno delle risorse che si è disposti a tal scopo ad impegnare, nel tempo. L’utilità viene quantificata dal gAV in termini di minimo prezzo che il gruppo dichiara di essere disposto a pagare, in dette circostanze ambientali e per il richiesto periodo di tempo, ai fini di poter esplicare le funzioni, avendone il previsto servizio, le previste prestazioni. L’introduzione del costo globale riferito alla vita utile ipotizzata per l’entità presa in considerazione, consente di andare verso forme innovative di gestione degli interventi alla scala edilizio-ambientale e ad approfondimenti tematici sulla finanza di progetto anche in caso di società di trasformazione urbana (STU).

Le 5 fasi del metodo AV

Tale procedura si sviluppa, in particolare, attraverso le seguenti cinque fasi, precedute da una fase preliminare in cui viene verificata l’attendibilità dei dati progettuali ed estimativi forniti dal committente.

FASE INFORMATIVA

Nell’ambito della prima “fase informativa” si restituisce dapprima il tradizionale computo metrico estimativo crono-merceologico, relativo al progetto in esame, in un computo metrico estimativo funzionale, le cui voci di costo possono coincidere, per esempio, con la classificazione UNI 8290.
Così facendo si fa riferimento ad una struttura dei costi legata agli elementi funzionali costituenti l’edificio, anziché alle componenti merceologiche del medesimo.
La suddivisione funzionale consiste, in particolare, nell’esprimere i costi in termini assoluti e percentuali in riferimento ai tre livelli funzionali così identificati:
classi di unità tecnologiche;
unità tecnologiche;
classi di elementi tecnici.
Sempre durante la “fase informativa”, si procede all’individuazione di quelle aree funzionali, suscettive del maggiore risparmio possibile, che costituiranno poi l’oggetto delle analisi nelle fasi successive.
Il procedimento per lo più utilizzato, attraverso cui si perviene alla selezione delle aree funzionali, è riconducibile alla Legge di Pareto, opportunamente rivisitata, in base alla quale, nel caso di un edificio, è sufficiente considerare circa il 45% dei suoi elementi di maggior costo per ottenere l’80% del costo complessivo del medesimo.
Una volta conclusa la “fase informativa”, si entra nel merito delle fasi operative previste dalla metodologia. La prima fase, denominata “informativa”, risponde, in particolare, alle domande: “che cosa fa? “e “che cosa è?”, riferite all’elemento oggetto di analisi.
La compilazione dell’elenco delle prestazioni consiste nell’individuazione delle caratteristiche indispensabili e di quelle desiderate, mentre la compilazione dell’elenco contatti con i produttori comporta il reperimento di informazioni riguardanti la produzione.

FASE FUNZIONALE

La seconda fase, denominata “funzionale”, risponde alle domande: “quanto valgono le funzioni primarie e secondarie?”.
La compilazione della “scheda funzionale”, consiste nella lettura delle funzioni primarie e secondarie dell’elemento considerato, attraverso il cosiddetto “binomio funzionale”, che esprime le caratteristiche dell’elemento citato.

FASE CREATIVA

La terza fase, denominata “creativa”, risponde alla domanda: “che cos’altro compia la stessa
La compilazione dell’elenco di idee consiste nel suscitare ogni possibile alternativa progettuale senza alcuna preoccupazione in merito alla sua fattibilità.

FASE SELETTIVA

La quarta fase, denominata “selettiva”, risponde alla domanda: “quali idee meglio soddisfano le funzioni primarie?”.
Quest’ultima prevede a sua volta le seguenti quattro sottofasi.
La prima, inerente ad una classifica di fattibilità, consiste nell’attribuzione a ciascuna soluzione progettuale alternativa di un punteggio (da 1 a 10), inerente ai diversi aspetti della fattibilità tecnica; così facendo si ottiene una prima selezione delle alternative progettuali.
La seconda, inerente a un confronto di idee, comporta l’individuazione di vantaggi e svantaggi relativi a ciascuna alternativa progettuale.
La terza, a cui usualmente si perviene direttamente trascurando le prime due, allorché gli esperti analisti si trovano di fronte a progetti ordinari, si riconduce ad un approccio proprio dell’analisi multicriteriale.
Esso prevede il ricorso a un procedimento ponderale, che comporta l’assegnazione di un punteggio (da 1 a 10) ai molteplici criteri di valutazione, attraverso i quali si intende giudicare le alternative progettuali.
Ne deriva una matrice di valutazione in cui il giudizio qualitativo in riferimento ad ogni elemento tecnico, alternativo a quello previsto nel progetto originario, risulta espresso mediante un punteggio da 1 a 4, a seconda del livello (scarso, sufficiente, buono e ottimo) di soddisfacimento da parte di ogni alternativa progettuale dei requisiti riconducibili a ciascun criterio di valutazione.
In sintesi viene così attribuito alla soluzione in esame e alle sue alternative progettuali un punteggio totale risultante dalla sommatoria dei singoli punteggi ponderati ottenuti in base a ciascun criterio.
La scelta dell’alternativa progettuale giudicata ottimale viene, pertanto, formulata nel modo più efficace possibile.

FASE PROPOSITIVA

La quinta fase denominata “propositiva”, risponde alle domande: “che cosa si deve proporre, quali sono i costi, quali sono i risparmi?”.
Comporta la redazione, oltre che del computo metrico estimativo crono-merceologico, anche di quello funzionale, al fine di una comparazione dei costi relativi all’alternativa progettuale con quelli relativi al progetto originario, osservando i risparmi ottenuti, a parità di prestazioni, in relazione allo specifico elemento tecnico o subsistema considerato e in relazione all’intero edificio.

In sintesi: l’Analisi del Valore insegna che qualsiasi entità può essere riguardata in termini funzionali, raccordando le soluzioni alle risorse di cui si dispone o che comunque si intende utilizzare allo scopo prefissato. L’approccio interdisciplinare coordinato consente di portare a sintesi i vari contributi e di analizzare le funzioni primarie che verranno valutate sia per quanto attiene la soluzione originaria, sia quelle prodotte in alternativa nella fase creativa, per ottenere le prestazioni richieste nella vita utile ipotizzata ai costi globali prefissati, dando più valore al servizio che si intende rendere. Il contributo del metodo AV è importante se rigorosamente applicato, tenendo conto che non si può prescindere dal lavoro di gruppo con fasi di attività interdisciplinare, dal rigore nello svolgimento delle attività suddivise in cinque fasi, più quella di implementazione, dal porre l’attenzione sulle funzioni che devono essere rigorosamente definite e classificate, dalla stima delle utilità delle funzioni primarie da esplicare, dalla stima dei costi globali che conseguono a poterle esplicare nel tempo considerato, dall’esprimere nella fase creativa soluzioni alternative rispetto a quella originariamente analizzata. Il lavoro si completerà con una adeguata presentazione delle soluzioni in ordine di priorità per il valore stimato, a supporto di coloro che dovranno compiere le scelte.